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Direttore sanitario: si va verso l’abrogazione dell’obbligo d’iscrizione all’Ordine dove esercita la struttura

Approvato un emendamento alla Legge che armonizza una serie di norme italiane a quelle europee. Ora il provvedimento passa al Sentato per l’approvazione definitiva. Soddisfatta ANCOD

E’ stata approvata oggi primo aprile alla Camera (in seconda lettura) la Legge “Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2019-2020”, una serie di norme che vanno a recepire la normativa e le direttive europee nell’ordinamento interno, utilizzata anche per apportare alcune modifiche a Leggi italiane per evitare possibili sanzioni dalla UE.

E’ probabilmente con questo spirito che l’On. Piero De Luca (PD), relatore del provvedimento legislativo, ha inserito un emendamento –approvato- che modifica il secondo periodo dell’art. 1, comma 536 della legge 30 dicembre 2018, n. 145, la norma Boldi sul direttore sanitario. Ricordiamo che in Europa sta da tempo monitorando l’attività degli Ordini in tema di concorrenza.

L’emendamento approvato dispone che le strutture sanitarie private di cura, incluse quelle odontoiatriche, si dotino di un direttore sanitario che dovrà comunicare il proprio incarico all’Ordine territoriale competente per il luogo in cui ha sede la struttura, che mantiene il suo potere disciplinare nei confronti del direttore limitatamente alle funzioni connesse all’incarico.

Con la modifica viene quindi meno l’obbligo, previsto dalla norma Boldi, per il direttore sanitario di iscriversi all’Ordine in cui esercita la struttura dove ha assunto la direzione sanitaria. Ora il provvedimento torna al Senato per la terza lettura e l’eventuale approvazione definitiva.

A dare notizia dell’approvazione è ANCOD che in una nota commenta positivamente: “L’emendamento corregge la stortura presente nella Legge di Bilancio 2019”.
“La misura approvata alla fine del 2018 aveva generato diverse problematiche all’odontoiatria organizzata e non solo, costringendo le strutture organizzate a non poter assumere secondo il criterio meritocratico ma solo geografico, e odontoiatri di altissimo livello a non poter offrire servizio dove c’era bisogno”, afferma il presidente di ANCOD, Mirko Puccio. “Ringraziamo l’Onorevole Piero De Luca per la sensibilità mostrata nei confronti non solo del settore, ma soprattutto di cittadini e pazienti che più che mai in questo periodo di difficoltà hanno bisogno di cure e servizi a cui accedere con semplicità”.

“Il valore della professionalità onesta e trasparente, così come il valore del merito, nel rispetto pieno di tutte le regole deontologiche e professionali dell’odontoiatria, sono i principi a cui ci ispiriamo nelle attività di ANCOD e delle sue associate”, ha aggiunto Raffaele Abbattista, Direttore gnerale di ANCOD. “Un ringraziamento all’On. De Luca, con la speranza che si potrà lavorare in futuro con tutto il Parlamento anche alla correzione di alcune altre norme come quella relativa pubblicità sanitaria, con l’obiettivo di offrire ai cittadini tutte le soluzioni possibili per curarsi al meglio”.

Questo l’articolo approvato:

All’articolo 1, comma 536 della legge 30 dicembre 2018, n. 145, il secondo periodo è sostituito dai seguenti: «Le strutture sanitarie private di cura si dotano di un direttore sanitario che comunica il proprio incarico all’Ordine territoriale competente per il luogo in cui ha sede la struttura. A tale Ordine territoriale compete l’esercizio del potere disciplinare nei confronti del direttore limitatamente alle funzioni connesse all’incarico».

Fonte:
Odontoiatria33
http://www.odontoiatria33.it

Meritocrazia e libertà di operare sono chiave per dare servizi migliori ai cittadini

Roma, 1 aprile 2021 – Un emendamento del Pd alla Legge di Delegazione Europea, a prima firma del Relatore Piero De Luca, sulla disciplina che regolamenta il lavoro dei direttori sanitari nelle strutture private, ha ricevuto l’ok della maggioranza e del Governo ed è stato approvato nell’Aula della Camera dei Deputati.

L’emendamento dispone che le strutture sanitarie private di cura, incluse le cliniche odontoiatriche, si dotino di un direttore sanitario che comunica il proprio incarico all’Ordine territoriale competente per il luogo in cui ha sede la struttura, che mantiene il suo potere disciplinare nei confronti del direttore limitatamente alle funzioni connesse all’incarico.

Ambulatori e personale medico messi a disposizione da ANCOD

Con una lettera al Ministero vengono offerti ambulatori e personale per far fronte all’emergenza sanitaria in corso e viene chiesto di autorizzare gli odontoiatri a somministrare le dosi.

ANCOD, l’Associazione Nazionale Centri Odontoiatrici, mette a disposizione i circa 800 studi odontoiatrici delle società associate e gli oltre 10mila tra odontoiatri e igienisti e migliaia di addetti impiegati tra personale paramedico e amministrativo per la somministrazione dei vaccini anti Covid-19, “al fine di dare il proprio supporto alla costruzione di una rete capillare di strutture in grado di rispondere all’emergenza sanitaria in corso”.

“Abbiamo inviato una lettera al Ministero della Salute nella quale abbiamo chiesto al Ministro Speranza di poter contribuire fattivamente alla necessità che emerge da più parti, nel nostro Paese, di trovare strutture e personale medico capaci di soddisfare l’esigenza di somministrazione dei vaccini, una priorità di fronte alla quale è fondamentale che Associazioni come la nostra facciano la propria parte con grande senso di responsabilità”, informa in una nota stampa il presidente di ANCOD Mirko Puccio. “Tutti i centri associati ad ANCOD rispettano i rigidi protocolli anti Covid, come da direttive ministeriali, e in ogni struttura abbiamo la possibilità di allestire un luogo dedicato alla vaccinazione con l’assistenza del nostro personale sanitario”.

ANCOD ha chiesto al Ministero della Salute “di autorizzare i medici odontoiatri a poter svolgere il ruolo di “medico presente” al momento delle vaccinazioni, pronto a intervenire e a coadiuvare il personale sanitario preposto”. L’Associazione ha sottolineato come “i propri ambulatori permetterebbero di offrire un servizio analogo a quello offerto negli ambulatori dei medici di Medicina Generale, ma con condizioni ambientali più favorevoli per accesso, dimensione e strumentazione disponibile”.

“La capillarità dei nostri ambulatori e la facilità di accesso e di reperibilità delle nostre cliniche può essere di grande supporto in questa fase delicata della vaccinazione: per questo, siamo felici di poter mettere a disposizione le nostre risorse e ci auguriamo di poterlo fare quanto prima”, ha commentato il Direttore generale di ANCOD Raffaele Abbattista.

“Raccomandiamo una pianificazione e un iter operativo e burocratico che venga gestito a livello nazionale, e non regionale come è stato fatto per il monitoraggio dei contagi, per evitare che si creino differenze territoriali nella somministrazione dei vaccini. Siamo a disposizione del Ministero per lavorare insieme alla costruzione del migliore protocollo possibile”.

Fonte
Odontoiatria33
http://www.odontoiatria33.it/

Covid: Ancod mette a disposizione in tutta Italia ambulatori e personale medico per la somministrazione dei vaccini

L’Associazione Nazionale Centri Odontoiatrici ha scritto al Ministero della Salute per offrire le proprie strutture, circa 800 in tutta Italia, e il proprio personale specializzato, oltre 10mila dipendenti, per rispondere all’emergenza sanitaria in corso.

Ancod ̶ l’Associazione Nazionale Centri Odontoiatrici, che vanta circa 800 centri in Italia e oltre 10mila dipendenti tra odontoiatri e igienisti, e migliaia di addetti impiegati tra personale paramedico e amministrativo ̶ mette a disposizione i propri ambulatori dentistici e il proprio personale specializzato per la somministrazione dei vaccini anti Covid-19, al fine di dare il proprio supporto alla costruzione di una rete capillare di strutture in grado di rispondere all’emergenza sanitaria in corso.

Vaccini: anche ANCOD chiede priorità assoluta per tutto il Team odontoiatrico

Abbattista: per la salute di tutti si deve vaccinare i professionisti che sono a stretto contatto con in pazienti

“Accogliamo con favore la posizione espressa dal Tavolo tecnico sull’Odontoiatria e la parole del Viceministro Sileri dei giorni scorsi: vaccinare gli odontoiatri, professionisti medici che si spendono con passione a stretto contatto con i pazienti, è prioritario e fondamentale. Per la salute di tutti”. Questo il commento di Raffaele Abbattista, Direttore Generale di Ancod (Associazione Nazionale dei Centri Odontoiatrici) in merito alla campagna di vaccinazione contro il Covid-19 iniziata il 27 dicembre.

“E’ tuttavia fondamentale che siano vaccinati tutti i membri dei team dell’ambulatorio odontoiatrico oltre ai medici, per non vanificare la vaccinazione dei soli odontoiatri e mettere in sicurezza più persone possibile. Lo stesso principio viene peraltro utilizzato anche negli ospedali, in cui il vaccino sta venendo somministrato anche al personale non medico”, ha aggiunto il Direttore Generale.

“Ancod e le catene odontoiatriche che ne sono parte da sempre rivolgono un’attenzione speciale ai professionisti, dai direttori sanitari agli odontoiatri sino al personale di supporto, che portano avanti le attività all’interno dei centri. Il capitale umano composto dalla categoria è l’asset più prezioso per noi, proteggerlo è un dovere etico. Siamo a disposizione delle istituzioni e degli altri soggetti di rappresentanza del settore per lavorare rapidamente affinché sia gli odontoiatri sia i loro pazienti siano messi al sicuro dal contagio da Coronavirus. Proprio in tal senso ci siamo rivolti alle CAO di tutte le Regioni italiane”, conclude Abbattista.

A cura di: Ufficio Stampa ANCOD

Donazione all’associazione CPD

L’ Associazione ANCOD – Associazione Nazionale Centri Odontoiatrici- ha donato 5000 mascherine per i volontari di CPD – Consulta per le Persone in Difficoltà, un grazie a tutti i brand associati ad ANCOD e al direttore generale e caro amico della CPD Raffaele Abbattista.

Fonte: linkedin

Modelli organizzativi: parla il neopresidente Ancod Mirko Puccio

ANCOD, acronimo di Associazione Nazionale Centri Odontoiatrici, ma ne fanno parte solo alcuni. Quali sono e qual è stato il criterio di scelta?
Ancod può contare su circa 800 centri, con oltre 7 mila medici odontoiatrici, 8 mila dipendenti adeguatamente formati e circa 700 milioni di fatturato totale, circa il 10 per cento del mercato del settore. Ogni società associata, in fase di domanda di registrazione è sottoposta a rigidi controlli, sia finanziari, sia relativi alla qualità delle cure fornite ai clienti. Non è un caso, quindi, che alcuni brand del nostro settore non risultino associati: nella maggior parte delle ipotesi, non hanno risposto ai requisiti minimi di affiliazione. Ad oggi sono rappresentati i 6 gruppi più importanti, che rappresentano oltre il 50% del segmento. Ma siamo sempre aperti ad altre adesioni, nel rispetto delle nostre linee guida.

La presidenza Puccio prevede novità e iniziative?
La presidenza ha visto la propria genesi in un periodo particolare, a livello nazionale e globale, per via dell’emergenza Covid-19, con tutto ciò che ne è conseguito in termini di salute pubblica e di tenuta di interi sistemi industriali. Anche nel periodo di sospensione delle attività non essenziali, i centri associati ANCOD si sono responsabilmente resi disponibili a eseguire procedure indifferibili o di emergenza, attenendosi alle normative anti-contagio. Molti degli studi tradizionali hanno invece temporaneamente chiuso l’attività. Per il futuro l’auspicio è che si possa continuare a investire nello sviluppo del nostro settore, che rappresenta un’eccellenza nel panorama medico italiano. I nostri centri sono gestiti da manager in grado di fornire ai clienti i migliori trattamenti, sia sanitari, sia economici. In questa fase sarà inoltre importante continuare a lavorare in sinergia con i nostri associati per assicurare una comunicazione corretta sul nostro settore e le nostre attività, permettendo ai clienti – ma anche alla politica – di riconoscere le fake news relative al nostro comparto.

Si parla molto di modelli organizzativi volti alla tutela del paziente: avete pensato a settori come ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, e altro?
Ogni azienda associata ha le proprie strategie. L’azienda che rappresento, per esempio, sta investendo moltissimo in tecnologia 3D, software di supporto all’attività delle strutture e abbiamo appena aperto una struttura di R&D con 4 ingegneri biomedicali guidata dal nostro comitato scientifico. Quello che cerchiamo di fare come associazione è darci delle linee comuni e degli standard di sviluppo degli obiettivi che garantiscano il massimo della qualità per i pazienti di tutte le società che rappresentiamo.

Come procede il dialogo con gli organi competenti, con particolare riferimento alle CAO nazionale e provinciali?
Ancod è da sempre a disposizione per una fattiva collaborazione con CAO e ANDI e con tutte le sigle che rappresentano il settore e i suoi professionisti. In passato abbiamo assistito, alcune volte, ad atteggiamenti che potevano risultare aggressivi nei nostri confronti. Sono certo, tuttavia, che considerata la situazione che il Paese si trova a fronteggiare, l’approccio sarà quello della correttezza e della fattiva collaborazione tra le parti. CAO e ANDI possono sapere che siamo dalla stessa parte, ovvero quella della tutela della salute orale dei cittadini italiani e del rispetto e avanzamento della professionalità degli odontoiatri, che peraltro sono una parte essenziale, l’anima stessa delle nostre società.

Dopo la chiusura nel periodo del lockdown, avete riaperto con protocolli rigidi per dipendenti e collaboratori. Vi risulta che sia stato apprezzato dai vostri pazienti in termini di prevenzione e di salute?
I gruppi associati ANCOD sono allineati ai protocolli ministeriali per la gestione in sicurezza dei centri dentistici con procedure spesso anche più stringenti. In questi mesi ci siamo impegnati a formare il personale, ad assistere i pazienti più urgenti e a rispondere anche a distanza a tutte le richieste che sono pervenute. Sono certo che le nostre strutture sapranno far fronte a tutte le sfide che questi tempi ci stanno riservando: sia quelle di ordine sanitario, legate alla sicurezza all’interno dei centri associati, sia quelle di carattere economico-finanziario.

Avete idee su come migliorare la qualità delle cure?
Anche in questo ambito, ogni azienda associata segue le proprie strade per ottenere il massimo per il proprio paziente. In comune abbiamo tutti, però, una struttura di guida medica consolidata ed efficiente: i rappresentanti medici di ogni azienda, infatti, si riuniscono nel Comitato Scientifico di ANCOD che valuta le misure da proporre per aumentare il livello di qualità e di sicurezza dei nostri pazienti. Il primo progetto sul quale hanno lavorato è la creazione dei protocolli Covid-19, ancora più rigidi di quelli poi approvati dal Comitato Tecnico Scientifico, che abbiamo adottato tutti nello stesso momento.

Capitale e Professione odontoiatrica: quali i vantaggi e quali le criticità?
Tantissimi vantaggi e nessuna criticità. Il capitale è un’opportunità per la categoria e per il settore. Per la categoria, perché offre nuove e diverse opportunità di crescita professionale, un lavoro per molti giovani colleghi che prima avevano più difficoltà a trovare un impiego e anche la possibilità per molti professionisti attivi da anni di diversificare la loro attività. Per il settore, perché la liberalizzazione ha inoltre portato investimenti nel Sud Italia e l’immissione di capitali in ricerca, sviluppo e tecnologia per rimanere al passo della migliore qualità delle cure. Alcune frange della nostra categoria pensano che si dovrebbe tornare indietro rispetto alla legge del 2017: non siamo d’accordo, le società garantiscono una netta separazione tra gestione manageriale e direzione tecnico-scientifica a garanzia sia della salute dei pazienti, sia della salute economica delle cliniche, fondamentale in un periodo dove garantire presidi sanitari alla cittadinanza è un dovere anche etico. Il medico odontoiatra è e deve rimanere ad essere il solo soggetto autorizzato a predisporre i piani di trattamento e a comunicarli al paziente secondo protocolli e deontologia medica, controllato direttamente dagli ordini locali: abbiamo un rispetto sacrale della professione e siamo pronti a collaborare per valorizzarla ancora di più.

Fonte
Management Odontoiatrico
https://www.managementodontoiatrico.it

Tavolo Odontoiatria, incomprensibile la nostra esclusione.

ANCOD: Tavolo Odontoiatria, incomprensibile la nostra esclusione. Auspichiamo un ravvedimento immediato del Ministero della Salute

Siamo venuti a conoscenza del Decreto Ministeriale con il quale il Ministero della Salute ha istituito un tavolo tecnico volto alla formazione, ricerca e programmazione dell’attività odontoiatrica. In tale contesto, ancora una volta, nessuna rappresentanza viene data al mondo dell’odontoiatria organizzata, riconosciuta dal Decreto Concorrenza nel 2017 eppure sempre ignorata, se non osteggiata, nel confronto istituzionale, in sede ministeriale e non solo.

ANCOD: incomprensibile nostra esclusione dal Tavolo sull’odontoiatria

Puccio: perché continuare ad escluderci da un tavolo di lavoro che tratterà proprio i temi del futuro dell’odontoiatria nel nostro Paese

Siamo venuti a conoscenza del Decreto Ministeriale con il quale il Ministero della Salute ha istituito un tavolo tecnico volto alla formazione, ricerca e programmazione dell’attività odontoiatrica. In tale contesto, ancora una volta, nessuna rappresentanza viene data al mondo dell’odontoiatria organizzata, riconosciuta dal Decreto Concorrenza nel 2017 eppure sempre ignorata, se non osteggiata, nel confronto istituzionale, in sede ministeriale e non solo.

Tutto questo, nonostante da mesi le strutture direzionali dell’associazione abbiano dimostrato in tutti i modi un’apertura al dialogo e al confronto con le istituzioni, con un atteggiamento sempre propositivo e volto allo sviluppo del settore.

La scelta del Ministero risulta pertanto incomprensibile e penalizzante nei confronti di un’importante componente del comparto. ANCOD rappresenta infatti le imprese della sanità privata nel settore odontoiatrico e conta ormai su circa 800 centri con oltre 7mila medici odontoiatri, 8mila dipendenti adeguatamente formati e tutelati, e circa 700 milioni di euro di fatturato totale, per un totale di circa il 10% del mercato del settore.

Non si spiega quindi che l’Associazione continui ad essere esclusa da un tavolo di lavoro che tratterà proprio i temi del futuro dell’odontoiatria nel nostro Paese.

Auspichiamo un rapido ravvedimento del Ministro Speranza e del Capo di Gabinetto Zaccardi, volto a integrare la composizione del tavolo sull’odontoiatria con una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Centri Odontoiatrici.

Mirko Puccio, presidente di ANCOD

Fonte
Odontoiatria33
http://www.odontoiatria33.it